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  • Writer's pictureGiorgio Floriddia

Netflix ha vinto ancora.

Nel gioco dei ruoli, in cui se non sei plurilaureato/certificato/bollato/santificato/medagliato in quell'argomento non hai il diritto alla parola, io dico la mia, forse perché essendo IO parte del target audience di "quel" prodotto lì, magari un parere posso anche esprimerlo eh. PS: si valuta il prodotto non la persona a cui piace/dispiace.

SPOILER ALERT - La Casa De Papel - (ti ho avvertito/a - affaracci tuoi)

Abbiamo assistito a tutto, dalla Tokyo supersayian antiproiettile, alla Nairobi che sembra curata dai fagioli di bazar dopo l'asportazione di parte di polmone, fino a Gandìa che si rigenera come il miglior namecciano (Sì, mi piace Dragon Ball - e compativo Vegeta, povero Vegeta, eterno secondo, faceva tenerezza).

Una wonderwoman incinta che oh Tesla scansati proprio, fino a un Sergio (el professor) che perde ogni suo neurone strategico, salvo quando fa sport, due colpi al sacco e sai come torno sherlock?... ... ... Però, la serie ha i numeri dalla sua, la cosa più importante, Netflix vince ancora, a discapito della trama, della sostanza, piazza qualche dialogo "profondo" e dislocato qua e là, lo colora con un bel po' di populismo, figa power a gogò, gay friendly spalmata in castellano antico e vai di telenovelas. Poveri maschi etero, la vostra era del maschio alfa è finita (era anche ora eh, spazio alle altre figure - minchia ma qui ci sono andati giù pesante eh), adesso vi danno solo ruoli in cui o combinate qualcosa da zerbini, o se fate di testa vostra fallite, miseramente.

Ma è il 2020, Netflix ha vinto, ha fatto auditing con l'ascolto delle menzioni, monitoraggio conversazioni e sentiment. I dati si sa, loro comandano nello show-business "pop" quello commerciale. Vedi l'esempio di Martin soprannominato Palermo, guarda caso di Buenos Aires, come l'altro Martin Palermo, quello vero che faceva saltare la Bombonera col il giallo e blue al petto. Come a dire tiè, andiamoci a prendere/consolidare anche il pubblico argentino; che è figlio di "In Italia abbiamo avuto buoni ascolti anche a causa di "bela tsao" giriamo in toscana, facciamo cantare Berlin in italiano e insceniamo un matrimonio a buffo. A noi italiani piace, ci piace quando ci celebrano all'estero. A me non è piaciuto, non è Italia quella, non basta menzionarci per rappresentarci (ma questo è il mio parere)

Tuttavia, c'è chi ne è contento, chi invece resta impassibile e chi si immedesima nel pubblico di riferimento. Il messaggio che vuole mandare questo prodotto dal successo comprovato è nobile ed è giusto trasmetterlo, ma distacca la serie dal sua natura, per gli amanti delle differenze, dei registi con un credo specifico, delle sceneggiature coerenti e verosimili questo prodotto è di accompagnamento mentre cucini o fai samrtworking, è una serie leggera pop, che mira più alla audience di massa che di nicchia, mira al rosso fuoco vento di rivolta, alla rivalsa, al risveglio dei finti ultimi. La casa de Papel (no scusa, La casa di carta, sennò passi per il signorino/a so tutto io - dura esprimere un parere nel 2020 oh - sai cosa? e passiamoci via, te la chiamo anche Money Heist (ecco ora anche il SEO inglese me lo sono preso), ha tutto il diritto di essere un inno alla libertà, all'anarchia e all'amore libero, ma perderà quella fetta di pubblico che l'aveva un tantino apprezzata nella prima stagione, ancora priva dei vari riferimenti a fast and furious, breaking bad (e qualche malsano tentativo di ricopiare tarantino, come avete osato...).

Io comunque l'ho vista con il piacere di avere un mio parere e guarderò anche la quinta stagione. Dopotutto bisogna dirlo, sia per criticarla, sia per osannarla, te la vai a vedere. Netflix ha vinto ancora.


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